Comitato cittadino Delle Vittorie
DEPOSITO ATAC E GIARDINO ATER
Quale futuro?
Il programma di massiccia edificazione a fini privati sull’area dell’ex Deposito ATAC a piazza Bainsizza – che si riteneva fosse stato definitivamente abbandonato dalla nuova Amministrazione comunale – risulta essere stato ripreso in considerazione. Con esso ritorna di attualità quel progetto edilizio che era stato dichiarato vincitore del Concorso di idee bandito due anni fa dal Comune di Roma per quell' area, progetto fortemente contestato dai cittadini.
Si ripresenta quindi il pericolo che tutta la vasta area di oltre 2 ettari e mezzo, compresa tra Via Sabotino, Via Montesanto, Piazza Bainsizza, Viale Angelico e Viale Carso, diventi la sede di un nuovo gigantesco insediamento edilizio destinato a richiamare migliaia di persone, tra nuovi residenti e frequentatori, e ad aggravare, oltre i limiti del sostenibile, l’attuale intasamento del quartiere.
Come se non bastasse, ritorna il rischio della occupazione del Giardino ATER (via Plava) da parte della Società Metropolitana di Roma, che, con la ripresa dei finanziamenti, vuole utilizzare quell’area per insediarvi il proprio cantiere per la nuova linea C.
Di fronte a questa duplice minaccia di ulteriore scempio per questo quartiere, che già da un decennio subisce gravi disagi per la costruzione di una serie di parcheggi sotterranei (soltanto residenziali),
2) Che nell' area ex ATAC, siano conservati, almeno in parte, gli edifici preesistenti con il rispetto – se lo si vorrà – dello stile originale ovvero con la loro eventuale sostituzione con nuove costruzioni, e che essi siano destinati, oltre che all’ampliamento dell’attuale Centro per i Disagiati mentali, a quelle altre utilizzazioni di carattere sociale e culturale che si riterranno opportune, secondo le reali esigenze della cittadinanza (asilo nido, biblioteca, sale di incontro e di spettacolo, botteghe artigiane, centro di educazione sanitaria e di prevenzione malattie cardio-vascolari, ecc.)
3) Che non venga in nessun caso superata la attuale SUL e cioè la superficie edificata totale oggi esistente ai vari livelli di altezza, pari ad 8.284 mq. - Parte della superficie libera sia collegata con il giardino ATER per costituire quel parco pubblico accessibile a tutti che oggi manca totalmente nel Quartiere. Parco dotato di alberature a medio ed alto fusto, capaci di assorbire anidride carbonica e produrre ossigeno, di siepi in grado di filtrare l'inquinamento pulviscolare e gassoso.
Per informazioni: per il Comitato cittadino Delle Vittorie: 06 37351083
Per Italia Nostra: 06 45439118
Si ripresenta quindi il pericolo che tutta la vasta area di oltre 2 ettari e mezzo, compresa tra Via Sabotino, Via Montesanto, Piazza Bainsizza, Viale Angelico e Viale Carso, diventi la sede di un nuovo gigantesco insediamento edilizio destinato a richiamare migliaia di persone, tra nuovi residenti e frequentatori, e ad aggravare, oltre i limiti del sostenibile, l’attuale intasamento del quartiere.
Come se non bastasse, ritorna il rischio della occupazione del Giardino ATER (via Plava) da parte della Società Metropolitana di Roma, che, con la ripresa dei finanziamenti, vuole utilizzare quell’area per insediarvi il proprio cantiere per la nuova linea C.
Di fronte a questa duplice minaccia di ulteriore scempio per questo quartiere, che già da un decennio subisce gravi disagi per la costruzione di una serie di parcheggi sotterranei (soltanto residenziali),
INVITIAMO TUTTA LA CITTADINANZA ALL' ASSEMBLEA
Indetta da questo Comitato, di intesa e con il patrocinio dell’Associazione “Italia Nostra”, per
MERCOLEDI 13 MAGGIO ALLE ORE 17,00
nella sede del Centro Anziani di Via Sabotino 7 (entrata da via Monte Nero).
NOI VOGLIAMO:
1) Che le due aree ATAC ed ATER siano mantenute libere da nuove costruzioni e destinate a fini di pubblica utilità al servizio dell’intera cittadinanza, e che il cantiere della Metro C non sia localizzato nel Giardino dell' ATER. 2) Che nell' area ex ATAC, siano conservati, almeno in parte, gli edifici preesistenti con il rispetto – se lo si vorrà – dello stile originale ovvero con la loro eventuale sostituzione con nuove costruzioni, e che essi siano destinati, oltre che all’ampliamento dell’attuale Centro per i Disagiati mentali, a quelle altre utilizzazioni di carattere sociale e culturale che si riterranno opportune, secondo le reali esigenze della cittadinanza (asilo nido, biblioteca, sale di incontro e di spettacolo, botteghe artigiane, centro di educazione sanitaria e di prevenzione malattie cardio-vascolari, ecc.)
3) Che non venga in nessun caso superata la attuale SUL e cioè la superficie edificata totale oggi esistente ai vari livelli di altezza, pari ad 8.284 mq. - Parte della superficie libera sia collegata con il giardino ATER per costituire quel parco pubblico accessibile a tutti che oggi manca totalmente nel Quartiere. Parco dotato di alberature a medio ed alto fusto, capaci di assorbire anidride carbonica e produrre ossigeno, di siepi in grado di filtrare l'inquinamento pulviscolare e gassoso.
INTERVENITE TUTTI PERCHE' ABBIAMO BISOGNO DELL' AIUTO DI OGNUNO.
Per informazioni: per il Comitato cittadino Delle Vittorie: 06 37351083
Per Italia Nostra: 06 45439118
Ci sarò. Non è possibile che la legge sia sempre quella del guadagno. Questo quartiere non respira, durante la settimana è carico di tutto persone e traffico. Il progetto è improponibile.
RispondiEliminaAndrea Bassan - architetto residente
RispondiEliminaMi dispiace, ma non ritengo sia mai utile la contrapposizione frontale, al fine di migliorare la nostra città; ho visto il rendering del progetto approvato e mi pare non sia una volumetria superiore a quella degli attuali garages ATAC; inoltre, abbiamo bisogno di architettura nuova (non come il nuovo mercato trionfale) che dinamizzi il quartiere e la sua vita; il progetto lo promette; i cittadini debbono vigilare e, se possibile, migliorare i progetti in corso; non contrapporsi sempre e comunque; l'atteggiamento di paura non porta che all'immobilismo; non credo che il 'mondezzaio' di via Plava e il c.d. 'giardino dell'ATER' debbano rimanere così per altri decenni! Credo che i cittadini del quartiere 'delle vittorie' meritino che si faccia qualcosa di nuovo. Così, in nome della 'conservazione' dello stile originale si perpetua in effetti l'immobilismo e l'abbandono. No. Non ci sto.
Caro Andrea, rigetto in pieno ciò che dici, perché da come esponi il tuo giudizio, sono sicuro che tu non abbia chiaro quali sono le richieste e i motivi della protesta.
RispondiEliminaSe oggi ci sarai, avrai modo di valutare e di dare un giudizio più sereno e ragionato, prima però, ti prego di ascoltare quanto si chiede.
P.S. Le volumetrie sembrano aumentate del 20 % (o almeno così afferma il comitato Delle Vittorie)
Sinceramente vivendo in questo quartiere da una vita non mi importa nulla delle volumetrie o del bisogno di "architettura nuova che dinamizzi".
RispondiEliminaDi archiettura qui se ne è vista anche troppa. NON esistono spazi verdi. Se fosse per me lascerei solo le strutture già presenti (centro ASL e anziani) e il resto tutto parco.
L'architettura interessa solo agli architetti, ai cittadini interessa il verde.
C'è una bella differenza fra sistemare e creare un parco degno di questo nome e lasciarlo come è ora.
poi qualcuno mi spiegherà perchè nel progetto vengono previsti uffici e abitazioni quando nel quartiere è pieno di locali in vendita o in affitto.
Per gli spazi verdi, solo 2 Municipi (su 20) stanno peggio di noi
RispondiEliminaAndrea Bassan - architetto residente
RispondiEliminaRispondo a Matteo. Le richieste del Comitato sono chiare e lo ho presenti (in ordine sparso): non superare la cubatura; utilizzazione socialmente utile; unificazione delle aree; non utilizzare il 'giardino ATER' per il cantiere metropolitana.
Sulla prima e la terza, il progetto ci sta già (vanno verificate le volumetrie); per la seconda, la risposta è ovvia: l'area deve essere a servizio del cittadino (oggi lo è solo in piccolissima parte e che degrado!); quanto alla quarta: dove facciamo il cantiere della metropolitana? andassero a viale libia i cittadini del 'delle vittorie' a vedere che disagio il cantiere della B1! Meno male che abbiamo il 'giardino ATER'. Saluti.
Beh, allora il Blog non lo leggi proprio :-)...sono due anni che si chiede di fare il cantiere nel deposito ATAC e, subito dopo, riqualificare il deposito.
RispondiEliminaFacendo questo, c'è anche il tempo di "rivisitare" il progetto e di concordare con i cittadini che cosa deve o non deve contenere, per far si che, quando partiranno i lavori, non venga più osteggiato da nessuno.
Io arrivo a dire che anche se non ci fosse lo spazio dell'ex deposito Atac, avrebbero dovuto COMUNQUE trovare un'altra soluzione.
RispondiEliminaNon è giusto che paghino sempre le categorie più deboli della società (bambini e anziani) le scelte che venogno fatte per seguire questo folle modo di vivere che abbiamo adottato.
Egregio signor Bassan,
RispondiEliminala prego di non assumere la difesa di progetti architettonici altrimenti indifendibili attraverso l'utilizzo strumentale di espressioni insultanti: chi potrebbe mai difendere un immondezzaio?
E' infatti chiaro che, chiamando immondezzaio il giardino di via Plava, lei non sta semplicemente giudicando la qualità del parco ma, cosa assai grave, tutti quelli che, per motivi differenti, difendono l'area in questione.
Saluti