sabato 3 marzo 2012

L’oscuro mondo della MAGIA, ma un computer, si può riparare da solo ? Sembrerebbe di SI !!!

 

Nel corso della mia vita, fatta di esperienze lavorative, tutte riconducibili al magico mondo dell’elettronica, me ne sono capitate di cotte e di crude. Quello che è successo, da quando ho cominciato ad appassionarmi e a lavorare con i computer, ha però dell’ incredibile…

MI è capitato spesso, e capita tutt’ora, che qualcuno mi chiami dicendo: Ti prego, ho il PC bloccato, è morto, non posso lavorare aiutoooooooooo !!!

Ma al mio cospetto, magari dopo aver semplicemente “toccato” il misterioso e potente oggetto, (con cui in alcuni casi, si riesce addirittura a far reincarnare “DIO”,  in personaggi come Steve Jobs), usando tecniche riservate solo a pochi “eletti”, come ad esempio la “Pranoterapia Informatica”, di cui sono universalmente riconosciuto , uno dei massimi esponenti, il “morto” si riprende.

Una tra i tanti e più difficili “interventi del  terzo tipo”, che mi piace ricordare, fu quando, nel lontano 1991 (o giù di li), Laura, una simpaticissima signora che gestiva un intero reparto della “Lega delle Cooperative”, allora mia cliente, mi chiamò al telefono dicendomi: “Corri, ti prego, il mio monitor non si accende più”. La prima cosa che le dissi, fu: “Ma sei sicura che arriva corrente ???” e lei (offesa): “Ao ! ma mi stai prendendo in giro ? vuoi che io non abbia già controllato una cosa così banale ?”

Mi precipitai li con la mia fiammante Yamaha 350 rd, già pronto ad assistere ad un evento misterioso, ma quando il mio sguardo “magnetico” venne, per qualche inspiegabile motivo, attratto dall’interruttore del monitor (in quei modelli, si trovava “sul retro”) capii subito, che un ectoplasma passato di li, le aveva giocato un brutto scherzo, travestendosi, per non destare sospetti, da “donna delle pulizie”.

Ovviamente, dopo un intervento di siffatta portata, mi toccò anche consolare la poveretta che, prendendosela con il fantasma (donna delle pulizie), che le aveva spento l’interruttore, ebbe una bella crisi di nervi, che terminò di colpo solo quando la portai a conoscenza del fatto che, per consolarla, non avrei chiesto alcuna parcella.

Eventi “misteriosi” (e soprattutto gratuiti) come quello che vi ho raccontato, sono sempre stati all’ordine del giorno, ma quello in cui sto per farvi entrare, vi lascerà di stucco.

Avete mai provato l’ebrezza di riparare un computer col… “pensiero” ?

Prima di proseguire, però, desidero avvertirvi che fare “miracoli” come quelli, è cosa per “pochi” e, se non adeguatamente preparati, può portare a gravi danni. Quali ? Beh se volete posso darvi l’indirizzo di un buon commercialista che vi spiegherà tutto.

Ma torniamo a noi. L’esperienza più sconvolgente (una tra le centinaia che sono capitate nella mia lunga carriera) è di ieri.  AIUTOOOOOOOOO (comincia sempre così) ho il pc bloccato, domani devo consegnare un lavoro a Milano e non so cosa fare… si esatto, mi è comparso un messaggio che diceva “qualcosa”… si allora, diceva che la “cosa”, ha causato una altra “cosa”, e adesso, ovviamente, il “coso” del pc non funziona più.

Ecco, questo è un chiaro segno, che il miracolo della “resurrezione a distanza”, sta prendendo forma. Vi concentrate, e quando, dopo aver passato come minimo una buona mezzora al telefono, nel non sempre facile tentativo di far tornare in condizioni di semi-normalità la povera vittima, facendogli capire che “purtroppo” dovrà ripercorre insieme a voi, fin dall’inizio, e nei minimi particolari, l’orrore di cui è stata testimone, , e potrete finalmente formulare la parola magica, (il più delle volte è questa: “ma scusi, ha cliccato li ?”) Può anche capitarvi di sentire: Aspetti…aspetti… HO risolto tutto, arrivederci…. (click).

Brutta e misteriosa passione quella dell’ informatico… statene alla larga. Ma soprattutto tenete BENE a mente che, se non avete la fortuna di incontrare uno dei pochi “Santoni” come me (che magari, un giorno, preso dallo sconforto, potrebbe anche camuffarsi da persona “normale” e uniformarsi al pensiero “comune” che è quello di farsi pagare più che lautamente), con la cultura che c’è in giro… potreste ritrovarvi anche voi a ballare in un supermercato, come l’ultimo dei deficienti.

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