Mi capita sempre più spesso che qualcuno, dopo aver chiesto un preventivo alla casa madre per la riparazione, e conoscendo la mia esperienza nel lavoro che ho svolto per più di 30 anni, mi porti un notebook, non più funzionante, e mi chieda quantomeno di verificare se ne sia possibile la riparazione a costi “accessibili”.
In alcuni casi, ma purtroppo non in tutti, si tratta semplicemente di “falsi contatti” che possono essere procurati dal comune uso e dalle vibrazioni a cui sono sottoposti. In altri si può effettuare la riparazione semplicemente sostituendo l’hard disk, la ram, il processore, e ogni parte comunemente installata su “slot” e perciò facilmente asportabile e sostituibile (in genere la scheda wifi, quella bluetooth, ed altre minuterie).
Ma quando, a non funzionare, è la componentistica saldata sulla “scheda madre”, siamo purtroppo ad un bivio: Farlo riparare dal produttore, con costi in genere molto onerosi (e rimanendo comunque con una macchina magari già da considerarsi “obsoleta”), o comprarne uno nuovo ad un prezzo quasi paragonabile al costo per la riparazione ?
Se avete fatto, come quasi tutti di solito fanno, la seconda scelta, vi è rimasto un notebook “in cantina”, e state solo aspettando il momento buono per disfarvene…
Datelo a me
Dopo aver recuperato il recuperabile (ad esempio qualche batteria da usare per la mia bici elettrica e ciò che potrebbe forse servire a riparare, in futuro, il notebook di qualche amico), provvederò personalmente a consegnare, quel che rimane, alla corretta discarica.
Saluti
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