(Estratto dell'articolo tratto dal Blog di Beppe Grillo):
Il V2-day è stato un successo perché quasi 500 piazze in Italia e all’estero hanno partecipato, perché sono state raccolte 1.300.000 firme in un giorno, perché 120.000 persone hanno ascoltato per sei ore in piedi sotto un caldo estivo economisti, ambientalisti, operai, matematici e anche Beppe Grillo. Ma il V2-day è stato un successo enorme, straordinario soprattutto per la reazione dell’informazione. Per il silenzio dell’informazione. Per la comicità dell’informazione con i telegiornali che hanno dedicato tre minuti all’orango Petronilla di Roma e neppure un secondo al V2-day. Cinque minuti allo squalo bianco della California e neppure un secondo a due milioni di persone che sostenevano un referendum popolare...(Il V2-day e l'orango Petronilla, leggi tutto l'articolo sul blog Di Beppe Grillo)
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Beh...la cosa è molto grave, però almeno mi sono finalmente tolto ogni più piccolo dubbio su giornali e giornalisti (e soprattutto sui loro EDITORI e DIRIGENTI che decidono quale notizia dare E QUALE NO)... pensate che credevo, sbagliando ovviamente, di vivere in un paese "vagamente" Democratico in cui, le funzioni della stampa, (mia personalissima opinione), dovrebbero essere LEGGERMENTE DIVERSE da quelle che chiaramente, (oserei dire in maniera solare), emergono da un simile comportamento...
Saluti
Il V2-day è stato un successo perché quasi 500 piazze in Italia e all’estero hanno partecipato, perché sono state raccolte 1.300.000 firme in un giorno, perché 120.000 persone hanno ascoltato per sei ore in piedi sotto un caldo estivo economisti, ambientalisti, operai, matematici e anche Beppe Grillo. Ma il V2-day è stato un successo enorme, straordinario soprattutto per la reazione dell’informazione. Per il silenzio dell’informazione. Per la comicità dell’informazione con i telegiornali che hanno dedicato tre minuti all’orango Petronilla di Roma e neppure un secondo al V2-day. Cinque minuti allo squalo bianco della California e neppure un secondo a due milioni di persone che sostenevano un referendum popolare...(Il V2-day e l'orango Petronilla, leggi tutto l'articolo sul blog Di Beppe Grillo)
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Beh...la cosa è molto grave, però almeno mi sono finalmente tolto ogni più piccolo dubbio su giornali e giornalisti (e soprattutto sui loro EDITORI e DIRIGENTI che decidono quale notizia dare E QUALE NO)... pensate che credevo, sbagliando ovviamente, di vivere in un paese "vagamente" Democratico in cui, le funzioni della stampa, (mia personalissima opinione), dovrebbero essere LEGGERMENTE DIVERSE da quelle che chiaramente, (oserei dire in maniera solare), emergono da un simile comportamento...
Saluti
Skytg24 ne ha parlato e mi spiace che Grillo non lo abbia riportato.
RispondiEliminaPensa anche nell'edizione breve che dura meno di 5 minuti e dove trattano solo 3 notizie 1 era proprio quella di Torino.
Enzo Abitarearoma.net
Onore a Sky, che ha un editore straniero che sa fare bene i propri interessi e a cui non pare vero di avere, diciamo, una "esclusiva" a costo zero. Così come stranieri sono quelli di tutte le altre Tv che hanno dedicato spazio all'evento. Pertanto nulla cambia sulla valutazione degli organi di informazione Italiani...o no ???
RispondiEliminaMi sembra che non sia solo Grillo la vittima della cattiva informazione. In generale lo è la realtà (per esempio oggi ho sentito fare parecchie acrobazie dai Tg per non dire che il neosindaco di Roma ha un recente passato fascista). D'altra parte non potrebbe essere altrimenti in un paese in cui le "trasmissioni giornalistiche" si fanno invitando a discutere tra di loro i rappresentanti dei partiti politici e i giornalisti, invece che cercando le notizie e approfondendole con inchieste. Per di più c'era un tabù che Grillo ha toccato: parlare di 25 aprile non come del giorno della pacificazione ma come di quello della resistenza.
RispondiEliminaTrovo che il V-Day nasca da un'idea rispettabile (e condivisibile da me, giovane e precario aspirante cronista) di ribellione al meccanismo chiuso e autoreferenziale degli ordini professionali, in primis quello dei giornalisti. Penso che, tuttavia, le risposte che Grillo dà per fronteggiare la situazione siano ridicole e insoddisfacenti.
RispondiEliminaIn 2 parole, la sua ricetta per liberalizzare il settore è, da un lato, abolire l'ordine, dall'altro sputare fango su un'intera categoria, offendendo chi ci ha dedicato tutta una vita, e chi come me ci si approccia con èassione, ma sempre meno speranze...
Dire che sono tutti una merda, tutti asserviti, che fa tutto schifo e che l'Italia tra un anno sarà sotto l'influenza dell'esercito è una cosa che mi fa orrore, come cittadino e come aspirante cronista. E lui, dopo la sua filippica, si lamenta poi che gli organi d'informazione non se lo filano, e parlano di affermazioni da osteria...tra l'altro, secondo fonti attendibili, lui ai suoi bei comizi, per far partecipare i giornalisti, chiede fior di accrediti e di tesserino...
Io ho provato a scrivere a Grillo sul suo blog, dicendo che sono un'aspirante merda, ma sembra che lui le critiche non le sopporti, anzi le schivi...
In conclusione, si può anche condividere la spinta iniziale, anzi credo che migliaia di precari siano d'accordo nel liberalizzare il settore. Ma le degenerazioni hanno sempre fatto male alla democrazia, a ogni intento costruttivo di riforma e soprattutto non hanno mai portato tanto bene al loro protagonista, e questo credo sia un discorso storico.
Con rabbia,
Marcello Santopadre
(LA Voce e radiomeridiano12)
Caro Marcello, io sono d'accordo con te che con i "vaffa" non si risolvono i problemi... però...se questi problemi esistono, non è che esistono da ieri, e nemmeno da un mese, e nemmeno dall'anno scorso, e nemmeno dall'anno prima...insomma, la pazienza ha un limite e se esplode con un "vaffa" beh, significa che si ha ancora tempo per correre ai ripari, ma se non si capisce neanche questo, e si perde di vista che l'attacco di Grillo è indirizzato ai vari e molteplici "conflitti di interesse" che regnano incontrastati su quanto si scrive di qua e di la, e si butta tutto in caciara prendendo la cosa come un attacco a cui rispondere con la CENSURA...la vedo brutta.
RispondiEliminaTra l'altro Grillo, da quel che leggo e vedo, ha più volte fatto intendere che non ce l'ha con la categoria in generale ma con chi ha il grande POTERE di decidere quali notizie si devono dare e quali no, e perciò si rivolge essenzialmente agli EDITORI e ai DIRETTORI, i quali, poi, a loro volta, si saranno di certo costruiti attorno uno stretto "entourage" che, sicuramente, non è da meno...insomma, mi sembra quasi ovvio che non ce l'abbia minimamente con i cronisti e con gli operatori che vengono tutti i giorni buttati allo sbaraglio alla ricerca di notizie e che non hanno neanche la minima idea se ciò che passano ai loro giornali verrà pubblicato O NO
non credi ?
Io credo che lui, con le sue generalizzazioni, getti fango sull'intera categoria, altrimenti il suo vaffa non avrebbe avuto posizioni così esagerate, ed esagitate! Il problema c'è, ma è ben visibile soprattutto in televisione, dove non si riesce ad uscire allo schema rigido del duopolio. Più in generale, molti editori in Italia non sono solo editori, e hanno interessi un po' ovunque, nei settori produttivi, e questo è il conflitto di interessi che (non solo)Grillo vorrebbe, a suo modo, scardinare. Ma io non trovo assolutamente ovvio che l'attacco di Grillo sia solo contor gli editori e i direttori; chi è sulla notizia, chi è sbattuto da un posto all'altro e si logora alla ricerca di notizie, invece di essere incentivato a un cambiamento, viene associato, con queste manifestazioni populistiche, a quelli che rovinano il pluralismo e la libera informazione, e non può riconoscersi in queste invettive così univoche e (ripeto) offensive. Io sono dell'idea che le battaglie si vincono sul campo, e non sull'Aventino, e la storia ce lo conferma. E allora, dico, se il tuo interesse è quello di fare una proposta di legge, proponi una editoria a misura d'uomo, proponi incentivi a piccole imprese editoriali, premi a chi rischia nella comunicazione, garantisci alla stampa indipendente di vivere i primi anni senza ossessioni attraverso forme di mutui assistiti, cerca di intervenire sulla figura del giornalista con meccanismi che favoriscano il merito da un lato e la stabilità dall'altro...che mi rappresenta che non vuoi più l'ordine? A me sembra una protesta che sia uscita dal recinto dove era nata: invece di pensare a ricostruire la cultura e la pluralità, che sono la base della democrazia, Grillo pensa solo a distruggere, e il risultato è solo quello di far incazzare gli organi maggioritari, che lo dipingono come un pazzo, si chiudono ancora di più nei loro privilegi e si fanno beffe di tutti i poveri deficienti precari.
RispondiEliminaMa tu ci credi a un possibile riparo?
Marcello
Caro Marcello, tu dici delle cose sensatissime su ciò che bisognerebbe fare. Tra l'altro, a differenza di me che di lavoro faccio "altro", e mi diverto a "scribacchiare come posso" le mie idee e sensazioni su questo Blog, sei un giornalista "vero" perciò, chi meglio di te può sapere quali sono i mali dell'editoria ?
RispondiEliminaPerciò concordo pienamente su tutte le tue giuste proposte, che però, al momento, vedo come IRREALIZZABILI.
Ma su quali basi si puo sperare che simili idee "rivoluzionarie" (vista la situazione mi si permetta di dirlo) possano passare in un paese dove il capo del governo è anche l'editore "pigliatutto" e che, tanto per dirne una, è stato condannato dalle leggi Italiane, e pure da quelle Europee, alla restituzione delle frequenze televisive che occupa, a detta delle sentenze che ho letto, ABUSIVAMENTE...è ancora sta lì ???
(Bell'esempio anche per tutti i suoi colleghi poi...)
Scusami ma fintanto che la situazione è questa, spero sinceramente che tu ti preoccupi molto più dello strapotere mediatico in mano a poche persone, che degli sproloqui di Beppe Grillo (che tu dici essere indirizzati anche a te e i tuoi colleghi, mentre io continuo sinceramente a credere di no).
Fermo restando che anch'io giudico spesso offensivo il modo con cui Grillo espone le sue idee, credo anche di poter leggere fra le righe e spero che tu faccia altrettanto.
e se poi mi sbagliassi e fossi analfabeta, tu e i tuoi colleghi, hanno comunque tutta la mia stima
Ciao
la stima è reciproca...
RispondiEliminaforse in una cosa Grillo dice il vero, almeno su internet c'è democrazia...si può parlare praticamente di tutto, e speriamo che almeno qui la censura e il monopolio non zittiscano le libere coscienze...
a presto, in Municipio allora...L'8 Maggio, mi dicono alcuni eletti, ci sarà la prima Assemblea. Si preannuncia un quinquennio molto denso...
un abbraccio
Marcello