In questa calda estate in cui, a differenza delle passate, non ho visto il mare neanche con il cannocchiale (avevo pochi soldini e così sono andato al “paesello” vicino Roma per risparmiare), ho avuto modo di stare al fresco e di passare intere giornate a “studiare”.
Chi segue il blog (e/o la mia pagina di Facebook) avrà notato la mia latitanza e sicuramente avrà pensato: “beato lui che se la spassa”.
E invece no ! a parte poche, ma fruttuose, passeggiate nei boschi alla ricerca di porcini e galletti, ho passato la maggior parte del mio tempo, in una scrupolosa (e talvolta estenuante) ricerca di software (ovviamente gratuiti) che potessero interagire in vari modi con un PC e una scheda “Arduino”, al fine di organizzare un sistema di Home Automation a costi decisamente limitati.
Con questo primo post (a cui ne seguiranno altri), inizio a condividere con voi le mie “scoperte”, a cui hanno fatto seguito tutta una serie di sperimentazioni e di collaudi, terminati, dopo un mesetto di lavoro, con mia grande soddisfazione.
Innanzi tutto, cominciamo col dire che le possibili applicazioni pratiche di quello che comunemente si definisce: “Home Automation”, sono pressoché infinite e il loro limite, una volta capito quali strumenti adottare, e come averne il pieno controllo, è solo nella nostra fantasia.
Circa un mese fa, ho fatto conoscenza con Arduino che non è un amico del paesello dove mi trovo ora, ma una piccola scheda, costruita in Italia, del costo di circa 30 € .
La cosa più interessante di questo dispositivo, oltre al prezzo, non è la sua funzionalità (ne esistono a bizzeffe di schede simili) quanto la “montagna” di documentazione, reperibile su internet, che permette, in breve tempo, di imparare a programmarlo.
Questa meravigliosa schedina, che si collega al PC tramite una porta USB, ha tutta una serie di ingressi a cui collegare i più disparati sensori analogici (temperatura, umidità, pressione, quantità di luce…. ecc. ecc.) e digitali (tutti i tipi di sensori che, a differenza degli analogici, hanno solo due possibili condizioni: acceso o spento).
Arduino legge i segnali inviati da detti sensori e, in base al programma che noi ci infiliamo dentro, si comporta di conseguenza attivando le sue varie uscite (anch’esse sia analogiche che digitali).
Arudino può anche funzionare “stand-alone” e cioè, una volta che noi prepariamo un determinato programma e lo memorizziamo al suo interno tramite la porta USB, mantiene in memoria i compiti da svolgere e possiamo anche staccarlo dal PC ed usarlo come apparecchio a se stante che eseguirà un preciso compito a lui assegnato.
Per usarlo al meglio, comunque, possiamo tenerlo collegato ad un PC. Usandolo in questo modo, amplieremo enormemente le sue potenzialità perchè potremo comandarlo tramite una rete locale, o tramite internet, assegnandogli una parte di compiti da eseguire senza il nostro intervento, e altri sotto lo stretto controllo di un’altro PC (ad esempio il nostro notebook) con cui colloquierà come se fosse “fisicamente” a lui collegato.
Nel prossimo post vedremo come preparare un piccolo PC (NetPC) dal costo (nuovo) di circa 200 € (che consuma circa 20 watt/ora) per usarlo come server dedicato al nostro sistema di Home Automation
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