sabato 25 febbraio 2012

Ma i soldi delle multe, non dovrebbero servire a migliorare la sicurezza stradale ???

 

Manco a farlo apposta, dopo che il nostro Municipio ha iniziato un percorso di incontri tra Istituzioni e Cittadini che vertono sulla mobilità e sulla la sicurezza delle nostre strade, proprio su quel fronte arrivano brutte notizie. Speriamo che queste perlomeno stimolino, chi di dovere, a far qualcosa e a farlo presto, perché così proprio non si può più andare avanti.

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C'è un "tesoro" di Stato che svanisce misteriosamente nei meandri dell'amministrazione pubblica: quello delle contravvenzioni stradali. Vale oltre tre miliardi di euro, secondo i dati degli ultimi cinque anni, soltanto nelle 15 città metropolitane del Paese. E per estensione, calcolando complessivamente i ricavi delle multe comminate in tutt'Italia dalle polizie locali (circa 1,6 miliardi) e da quelle nazionali come Polstrada e Carabinieri (400 milioni), si arriva a un incasso totale annuo di due miliardi di euro.

Ma lo Stato, nell'ultimo quinquennio, ha speso in media appena 30 milioni di euro all'anno per il Piano nazionale per la sicurezza stradale. Così, tra il 2001 e il 2010,  l'Italia è scesa all'11° posto nella graduatoria per la diminuzione di morti e feriti dell'Europa a 15. Un altro record negativo che aggrava purtroppo l'immagine di un Paese vulnerabile e insicuro.

La Fondazione Luigi Guccione Onlus  e l'Istituto Internazionale per il Consumo e l' Ambiente hanno presentato una sconcertante indagine su i dati dei proventi contravvenzionali (articolo 208 del Codice della Strada) negli anni dal 2006 al 2010 in15 città metropolitane, Roma inclusa, elaborata sulla base dei dati forniti dai Comuni. Ma, più che una ricerca, è un atto d'accusa contro la cattiva e spesso illegittima gestione dei proventi ricavati dalle multe che  -  secondo l'articolo 208 dello stesso Codice stradale  -  dovrebbero essere destinati a incrementare la sicurezza dei cittadini: pedoni, automobilisti, motociclisti, ciclisti. E invece, in larga parte, vengono utilizzati per le finalità più diverse e meno omogenee.

(n.d.r. ci scommettiamo che centra la solita parolina magica con cui si fa tutto: “IN DEROGA”) ???

In base ai risultati dell'indagine, l'aumento delle contravvenzioni non ha ridotto né il numero degli incidenti né tantomeno quello delle vittime. La "maglia nera" spetta ancora una volta alla Capitale, con la più alta "pressione sanzionatoria" (101 euro pro-capite all'anno ) e la più elevata percentuale di morti sulle strade (1.002 nei cinque anni).

L'Italia non è riuscita a raggiungere l'obiettivo di dimezzare entro il 2010 il numero delle vittime della strada, come previsto dal Piano nazionale e dal 3° Programma europeo per la sicurezza stradale, nell'ultimo decennio i morti sono diminuiti del 44% e i feriti del 23%. È un calo leggermente superiore alla media di tutta l'Unione europea (-43%), ma nettamente inferiore a quella (-48%) dell'Europa a 15 con cui dobbiamo direttamente confrontarci.

Oggi il nostro livello di mortalità è tuttora più alto di quello che Regno Unito, Olanda e Svezia avevano nel 2002, quando iniziò l'operazione "strade sicure". E questo è uno "spread" che si misura purtroppo in termini di vite umane.

Nell'indagine della "Fondazione Guccione", il primato della severità, in base ovviamente alla rispettiva estensione e popolazione  spetta a Roma dove si  registra il prelievo pro-capite più alto (101 euro a testa). Ma, per quanto si può ricavare dall'incrocio dei dati, non sembra di riscontrare un rapporto diretto fra il "peso" delle contravvenzioni e la sicurezza stradale, in termini di vittime e di costi sociali che ne derivano: infatti Roma risulta di gran lunga la più insicura: negli ultimi cinque anni, i morti sono stati 1.002.

Evidentemente, più della quantità della spesa, conta la sua qualità: cioè la destinazione e l'efficacia degli investimenti sul territorio.

Il Codice della stradale stabilisce che il 50% degli introiti ricavati dalle multe dev'essere così ripartito: miglioramento della segnaletica (almeno 12,5%); controlli della polizia locale (almeno 12,5%); manutenzione delle strade, sicurezza degli utenti deboli, educazione stradale (25%).  Ma nonostante i precisi obblighi in vigore (legge 120/2010), non esiste al momento nessuna relazione ufficiale - né da parte dei Comuni né da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - sull'entità e modalità di spesa dei proventi ricavati dalle contravvenzioni stradali. Nemmeno la Corte dei Conti sembra particolarmente interessata alla materia. Ecco i dati riguardanti Roma

Nella trasmissione radiofonica che ci sarà sul tema lunedì 27 febbraio alle 11,30, nell’ambito del programma di Radio Popolare Roma “La Casa delle Città”, interverranno: Avv. Gabriella Arcuri - Istituto Internazionale per il Consumo e l' Ambiente IICA, Fabio Depino - Associazione Basta Cartelloni (già Comitato Promotore della Delibera Popolare per la Modifica del Regolamento Affissioni e Pubblicità), Riccardo Forte - Presidente del coordinamento motociclisti, Giuseppe Guccione – Fondatore e Presidente della Fondazione Guccione Onlus, Chiara Ortolani – urbanista ed esperta di mobilità ciclistica,

Ma vorremmo sentire soprattutto la vostra voce, sapere che pensate, ascoltare le vostre domande:

ASPETTIAMO LE VOSTRE TELEFONATE ALLO 06899291, GLI SMS AL 3938992913 E LE MAIL A DIRETTA@RADIOPOPOLAREROMA.IT

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Io la seguirò con molta attenzione, e spero che lo faccia anche qualcun altro…

Saluti

P.S. Un saluto ed un augurio di pronta guarigione ad una persona che conosco, e che proprio poco tempo fa, qui in viale Angelico, ad un incrocio, ci ha rimesso la milza (asportata), ed è stato quasi un mese in ospedale con 3 costole e una gamba rotta, per non aver visto in tempo, forse anche per la ridotta visibilità, il sopraggiungere di un veicolo.

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