Una piccola premessa a scanso di equivoci: Sono favorevole, (anzi lo sono molto), al fatto che la Metropolitana finalmente arrivi in Prati, e sono stra-convinto che ciò porterà innumerevoli benefici, perciò la mia critica non si rivolge a questo ma a come è stata programmata la cantierizzazione del nostro già, mi si passi il termine, "inacasinatissimo" quartiere.
Detto ciò, stamattina, nell'attesa che la nostra Presidente Antonella De Giusti ci dia notizie sulla sua ventilata mobilitazione dei residenti per una raccolta di firme che chieda di far cambiare il percorso della Metro C, portandolo almeno fino allo stadio Olimpico, (cambiamento che salverebbe "di fatto" il nostro giardino di via Plava, Centro Anziani e Bau park), e nella malaugurata ipotesi che ciò ci fosse negato, ho dato una occhiata al sito di Roma Metropolitane per vedere di trovare altri possibili appigli atti a scongiurare questo "disastro" della futura apertura dei cantieri nell'unico spazio verde fruibile della zona.
Possibile che entro 500 metri (prerogativa indispensabile) dalla stazione Clodio/Mazzini (posizionata nel largo antistante la corte dei Conti in viale Mazzini) non ci sia un altro posto utile per aprirli ?
Vagando alla ricerca, sono entrato sul sito di RomaMetroplitane e ho cliccato su Linea C - Caratteristiche Principali - Opere collegate, scoprendo così, tra le altre notizie, come verrà utilizzato, immagino lo spazio demaniale, dietro a p.le Clodio:
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Un parcheggio multipiano interrato per 1.000 p.a. con collegamento sotterraneo, attrezzato di connessione alla stazione Clodio/Mazzini, prolungato fino agli Uffici Giudiziari, sottopassando piazzale Clodio.
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Beh a questo punto mi faccio una domanda (e la farò anche a loro chiedendo una risposta), visto che serve un canale di sfogo per lo spostamento d'aria e che esso verrà creato partendo dal giardino di via Plava, perchè non farlo invece partendo da P.le Clodio, insieme all'altro che comunque verrà realizzato per il collegamento sotterraneo del parcheggio alla stazione ? In questo modo, si sposterebbe alle spalle di p.le Clodio anche il cantiere (e perciò, si otterrebbe un cantiere unico che avrebbe anche l'altro pregio di un impatto meno devastante per la vita quotidiana del quartiere).
Ricordo, comunque che, se non fosse realizzabile il sogno, da me fortemente condiviso (e immagino anche da tutti i cittadini romani) di mandare la Metro C allo stadio, e anche questa idea di p.le Clodio si riveli poi, non percorribile, nessuno al momento ci ha ancora spiegato quale sarebbe il motivo per cui non si potrebbe usare come cantiere, l' ex deposito dell'ATAC che, pur essendo una azienda privata, è controllata al 51% dal COMUNE DI ROMA e , perciò, se si avesse la volontà di spostarlo...si sposta e basta !
E, a sostegno di questo, ricordo anche che, ad una mia precisa domanda rivolta (in occasione di un incontro svoltosi lo scorso anno), all' ing. Simonacci di Roma Metropolitane, (che desidero ringraziare ancora per la disponibilità sua e della sua azienda), e in cui chiedevo: "Ci sono problemi di carattere tecnico che impediscano lo spostamento di circa 20 metri, portando il cantiere all'interno del deposito ?" è stato risposto così: "il Comune di Roma, ha deciso quale dovesse essere lo spazio, pertanto, se decidesse altrimenti, noi di Roma Metropolitane non potremmo che adeguarci"... che a me suona così: "Mobilitatevi, chiedete al Comune di spostarlo e, se il Comune ci chiederà di farlo, lo faremo"
Saluti
Detto ciò, stamattina, nell'attesa che la nostra Presidente Antonella De Giusti ci dia notizie sulla sua ventilata mobilitazione dei residenti per una raccolta di firme che chieda di far cambiare il percorso della Metro C, portandolo almeno fino allo stadio Olimpico, (cambiamento che salverebbe "di fatto" il nostro giardino di via Plava, Centro Anziani e Bau park), e nella malaugurata ipotesi che ciò ci fosse negato, ho dato una occhiata al sito di Roma Metropolitane per vedere di trovare altri possibili appigli atti a scongiurare questo "disastro" della futura apertura dei cantieri nell'unico spazio verde fruibile della zona.
Possibile che entro 500 metri (prerogativa indispensabile) dalla stazione Clodio/Mazzini (posizionata nel largo antistante la corte dei Conti in viale Mazzini) non ci sia un altro posto utile per aprirli ?
Vagando alla ricerca, sono entrato sul sito di RomaMetroplitane e ho cliccato su Linea C - Caratteristiche Principali - Opere collegate, scoprendo così, tra le altre notizie, come verrà utilizzato, immagino lo spazio demaniale, dietro a p.le Clodio:
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Un parcheggio multipiano interrato per 1.000 p.a. con collegamento sotterraneo, attrezzato di connessione alla stazione Clodio/Mazzini, prolungato fino agli Uffici Giudiziari, sottopassando piazzale Clodio.
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Beh a questo punto mi faccio una domanda (e la farò anche a loro chiedendo una risposta), visto che serve un canale di sfogo per lo spostamento d'aria e che esso verrà creato partendo dal giardino di via Plava, perchè non farlo invece partendo da P.le Clodio, insieme all'altro che comunque verrà realizzato per il collegamento sotterraneo del parcheggio alla stazione ? In questo modo, si sposterebbe alle spalle di p.le Clodio anche il cantiere (e perciò, si otterrebbe un cantiere unico che avrebbe anche l'altro pregio di un impatto meno devastante per la vita quotidiana del quartiere).
Ricordo, comunque che, se non fosse realizzabile il sogno, da me fortemente condiviso (e immagino anche da tutti i cittadini romani) di mandare la Metro C allo stadio, e anche questa idea di p.le Clodio si riveli poi, non percorribile, nessuno al momento ci ha ancora spiegato quale sarebbe il motivo per cui non si potrebbe usare come cantiere, l' ex deposito dell'ATAC che, pur essendo una azienda privata, è controllata al 51% dal COMUNE DI ROMA e , perciò, se si avesse la volontà di spostarlo...si sposta e basta !
E, a sostegno di questo, ricordo anche che, ad una mia precisa domanda rivolta (in occasione di un incontro svoltosi lo scorso anno), all' ing. Simonacci di Roma Metropolitane, (che desidero ringraziare ancora per la disponibilità sua e della sua azienda), e in cui chiedevo: "Ci sono problemi di carattere tecnico che impediscano lo spostamento di circa 20 metri, portando il cantiere all'interno del deposito ?" è stato risposto così: "il Comune di Roma, ha deciso quale dovesse essere lo spazio, pertanto, se decidesse altrimenti, noi di Roma Metropolitane non potremmo che adeguarci"... che a me suona così: "Mobilitatevi, chiedete al Comune di spostarlo e, se il Comune ci chiederà di farlo, lo faremo"
Saluti
la metro con il prolungamento verso grottarossa è previsto già ora che passi per l'olimpico... mi chiedo dunque perchè pensiate che prolungandola immediatamente si eviteranno i cantieri in via plava. cmq visto l'allergia di questa amministrazione per il trasporto pubblico e presunti dissesti finanziari non ci sarà modo di avere la metro c fino a grottarossa già nel 2015-16 come diceva veltroni.
RispondiEliminain definitiva, visto i benefici innnegabili che la metro porterà con se forse è meglio se tutti i cittadini romani stringessero un po' i denti, sopportassero i disagi, cmq molto contenuti rispetto ai lavori della metro A che avvenivano a cielo aperto lungo tutto il tracciato (con la C si occupa solo il perimetro di pozzi di aerazione e stazioni) consapevoli che dopo che tutti le aree coinvolte da cantieri rifioriranno grazie alle opere di riqualificazione che seguono questo tipo di lavori.
Caro Lorenzo, concordo pienamente con quanto dici, ma qui vorrei rispondere alla tua domanda sul perché si pensa che prolungando subito il tracciato si ottenga il "salvataggio" del giardino.
RispondiEliminaAllora, secondo quanto a me spiegato da Roma Metropolitane, nella figura dell' Ing. Simonacci, essendo la fermata Clodio/Mazzini quella finale, bisogna necessariamente creare un canale di sfogo per farvi defluire lo spostamento d'aria provocato dal convoglio che, altrimenti, non riuscirebbe a raggiungere la stazione (cosa per altro, mi pare, abbastanza ovvia). Perciò, se la stazione finale fosse quella dello stadio (o altra), tale canale (che andrebbe comunque costruito) verrebbe effettuato in altro loco, con conseguente spostamento dei cantieri, a cielo aperto, in una zona meno problematica sotto tutti i punti di vista.
Caro Matteo,
RispondiEliminavorrei aggiungere, come mi sembra abbia segnalato un anonimo sul tuo post La metro vada allo stadio, che è illogico chiudere il giardino di via Plava, l'unico quasi decente della zona, per trasformarlo nel cantiere di un capolinea della metropolitana che dovrà sorgere nel bel mezzo del centro di Roma, in un quartiere già allucinato dal traffico ed esasperato dai lavori eterni di via Oslavia (con quelli nel deposito dell'Atac in procinto di attivazione).
In più, ma questa forse è un'altra storia, mi interesserebbe sapere con quale criterio si decide di pavimentare ex-novo via Sabotino e soprattutto di installare, coinvolgendo il presidente della provincia, nuovi giochi per i bambini del parchetto senza essere certi che l'area non verrà trasformata in cantiere?
Attendo riscontri
Paolo Consiglieri
Sui giochi in via Sabotino, sono cose che si possono tranquillamente smontare e rimontare da un'altra parte, sulla pavimentazione del marciapiede invece, anch'io, come te, nutro perplessità e mi chiedo se poi non saranno soldi buttati, visto che, se arriverà il cantiere, secondo me, gli farà fare una brutta fine...sulla vicenda di Via Oslavia poi...a me sono finite le parole, e neanche l'invito dell'anno scorso di rivolgersi a Harry Potter ha sortito il risulato sperato.
RispondiEliminaIl cantiere di via Plava purtroppo è necessario anche se il prolungamento verso nord è eseguito contemporaneamente.
RispondiEliminaMa non si tratta di "uno sfogo d'aria" altrimenti detto in gergo "pozzo di percorso".
La tratta Clodiomazzini-Venezia verrà scavata con una talpa a sezione maggiorata rispetto a quelle tradizionali (per potere costruire le stazioni dalla galleria anziché dalla superficie - e ridurre l'impatto sui resti archeologici).
Al contrario la sezione Clodio-Nord sarà scavata con tutta probabilità da un'altra talpa. Tutto ciò richiederà che in via Plava ci sia un pozzo di estrazione ed immissione delle talpe.
Mi dispiace rovinare delle speranze, ma dato che risiedevo fino all'anno scorso in vle mazzini angolo bazzoni (ossia di fronte allo scavo principale), mi sono documentato bene sulla linea C.. :)
Francesco S
Non si chiede di eliminare il cantiere, ma solo di spostarlo di venti metri. Quel parchetto é l'unico spazio decente (perché non é che sia un granché) per i bambini. Non esiste nient'altro per loro in zona.
RispondiEliminaVorrei rispondere anch'io a Francesco S.
RispondiElimina1) La nostra Preseidente conosce il tragitto ideato (e lo so perché ho parlato di questo insieme a lei tempo fa) e ci troviamo d'accordo nel non capire quale strano criterio sia stato adottato progettando il percorso che andrà al di la del fiume per poi ritornare, poco distante, di nuovo sull'argine da cui era partito.
2) Ti sarai documentato sicuramente benissimo ma io confermo che, a quanto detto a me dall'ing. Simonacci che, a me risulta essere uno dei responsabili del progetto, e per di più, davanti ad una platea di almeno un centinaio di residenti, li sotto si scaverà proprio quello che tu chiami un "pozzo di percorso" che è essenziale per lo sfogo dell'aria spostata dal convoglio in arrivo, essendo quella l'ultima stazione. Perciò, non so quali sono le fonti delle tue notizie, le mie sono circostanziate e documentabili.
3) Ma la cosa più importante, che ha sottoilineato anche chi ha lasciato il commento precedente è: perché non si fa nell'ex Deposito ATAC Vittoria questo cantiere ???
A questo, tutti quelli che "a parole" si ergono a paladini e si battono perché il giardino non venga distrutto, non hanno ancora risposto, portando chiari ed esaustivi argomenti.
Sono d'accordo che, potendo scegliere, sarebbe meglio eseguire i lavori nel deposito.
RispondiEliminaCmq due punti:
1) da alcuni post precedenti, sembrava che la De Giusti non conoscesse il tracciato, dato che riportavi che auspicava il passaggio verso lo stadio. Il progetto attuale è stato già approvato e finanziato dal CIPE, quindi non può cambiare.
2) per la tratta Clodio-San Giovanni (t2 e t3) manca solo il progetto esecutivo, forse per questo l'ingegnere che tu citi non ti ha potuto dare risposte definitive. Su questa tratta c'è ancora molta confusione: la stazione Argentina è saltata, Chiesa Nuova è in forse, Risorgimento pure.
L'unica cosa certa è che sarà scavata con talpe non tradizionali. Dato che queste saranno calate a San Giovanni per scavare verso nord, deduco con un minimo di logica che le talpe saranno estratte proprio a Clodio Mazzini. In questo caso, lo spazio di cantiere sarà molto esteso, come a Malatesta o Conca d'oro.
E in questo caso, temo che il giardino di via Plava non potrà prprio essere salvato. Spero di no, ma temo di sì!
www.metrocspa.it
www.romametropolitane.com
Francesco S
Infatti l'unica notizia che sembra essere certa è che il cantiere sarà, purtroppo, molto esteso coinvolgendo non solo il giardino, ma anche il centro Anziani e il Bau park attigui ad esso.
RispondiEliminaQuello che non mi quadra però, e che mi comincia, diciamolo pure, a far sorgere strani pensieri...è che a chiedere lo spostamento nell'ex deposito è solo il sottoscritto...c'è qualcosa che nessuno di noi residenti sa, e che bolle in pentola riguardante il deposito ???
Non ne ho idea, ma il fatto che questa richiesta non venga neanche presa in considerazione dal nostro Municipio, mi porta a pensarlo. Lo so, sono un malfidato di natura (sempre pronto comunque a fare "un mea culpa" qualora sia evidente che mi sbaglio) ma non avendo avuto, finora, risposte chiare e definitive sul perché della presunta non fattibilità di questo spostamento, mi si consenta di rimanere perplesso in attesa di notizie (che non arrivano)...
Invece di pensare a quello che del parco sarà domani, perché non sottolineate il degrado di oggi in costante incremento anche in quest'ultimo baluardo dei parchi del quartiere (villa Mazzanti dovrebbe pur insegnare qualche cosa a qualcuno), tra clochard che dormono sulle panchine, immondizia ovunque e tipi poco raccomandabili che da più giorni frequentano l'area.
RispondiEliminaCaterina, mamma di Francesco
Pur riconoscendo che si sia fatto qualcosa per aumentare la sicurezza in quell'area, evidentemente è servito a poco, e anch'io ritengo largamente insufficiente quanto fatto finora.
RispondiEliminaLe posso assicurare, comunque, che non farà la fine di villa Mazzanti perché qui non c'è proprio nessuno disposto a cedere quello spazio a persone che non si comportano in modo civile, pertanto, laddove ce ne fossero gli estremi, vedrà che le Istituzioni saranno prontamente invitate ad intervenire.
Spero che lei converrà con me, comunque, che preoccuparsi del fatto se domani potremo ancora usufruirne o meno, sia non meno importante.
Non mi fraintenda. Io sono perfettamente d'accordo con lei a proposito del futuro del parco, che ritengo l'unica valvola di salvezza e di sfogo per i bambini dell'intero quartiere!
RispondiEliminaQuello che mi sconcerta è l'assoluta disattenzione con cui le istituzioni affrontano le questioni legate ai bambini i quali, non dimentichiamolo, sono gli attori più deboli del consorzio sociale, visto e considerato che le loro scelte dipendono necessariamente da qualcun altro.
Proprio questo, a mio giudizio, è il punto dolente. Se infatti, da una parte, molti genitori preferiscono un atteggiamento di evitamento nei confronti delle situazioni nelle quali la percezione del degrado è molto elevata o l'inciviltà è intollerabile, dall'altra i rappresentanti delle istituzioni, nella loro complice cecità, interpretano tali forme di preservazione e di autodifesa come atti di disinteresse, nel nostro caso nei confronti degli spazi pubblici e delle aree verdi, avallando attraverso la mancanza di interventi la situazione. Quindi, paradossalmente, più la situazione è grave, maggiore è la probabilità che le istituzioni non intervengano. Il caso di villa Mazzanti è lampante: i genitori non portano lì i propri figli perché tra nomadi, bivacchi, spaccio di droga e altro ritengono il luogo poco consono. I rappresentanti delle istituzioni, da parte loro, vedendo il parco abbandonato dalla cittadinanza non si curano di recuperarlo.
Quello che auspico, ma che allo stato delle cose qui in Italia non è neanche utopicamente realizzabile, è l'approdo a un tipo di politica che in qualunque sua azione, a partire dalla manutenzione dei parchi per finire alla costruzione della metropolitana, tenga conto di tutte le parti della cittadinanza potenzialmente coinvolte. Purtroppo, mi rendo conto che è solo un bel sogno...
Caterina
Finalmente qualche riferimento al degrado del parco di via Plava! Non crediate che esista solo villa Mazzanti. Specie nelle ore di mercato, non poche panchine della fossa, così la chiamiamo noi, sono puntualmente occupate da persone che dormono e bivaccano. Proprio ora ce ne sono tre. Io mi chiedo due cose: perché i curatori di questo blog non organizzano uno spazio specifico sui problemi dei parchi del quartiere. Mi sembra che in questo modo sia dispersivo.
RispondiEliminaE poi volevo sottolineare che i politici romani(assessori etc.), un po' come i vigili urbani intervengono fattivamente solo e soltanto quando si parla di traffico, parcheggi o grandi opere, quasi mai di problemi di questo tipo.
Grazie
Purtroppo i curatori di questo Blog, sono pochi, anzi per la verità è uno solo (il sottoscritto), e fa quel che può per tenere informati i suoi "coinquilini" del quartiere (grazie anche a chi collabora mandando segnalazioni o commentando gli articoli).
RispondiEliminaComunque posso assicurare che, almeno per quel che riguarda "la Fossa" (come la chiami tu), c'è la massima attenzione da parte mia e di molti altri. So che non basta, ma più di questo, Un Blog, non può fare.