Ricevo e pubblico una nota di Luca Aubert che chiede quanto segue:
In occasione del quarto anniversario della morte di Papa Giovanni Paolo II, rilanciamo la nostra proposta di intitolare una strada o una Piazza del XVII Municipio allo scomparso Giovanni Paolo II che ha lasciato un segno indelebile nei cuori di tutti ed in particolare dei romani e dei cittadini residenti nel XVII Municipio, per la sua carica di straordinaria umanità, per il suo ineguagliabile carisma, per la sua altissima sensibilità sociale e morale, apprezzata anche dai non credenti.
Riteniamo doverosa questa iniziativa, anche perché lo Stato del Vaticano è confinante al nostro territorio municipale. Del resto un anno fa, anche la Presidente De Giusti, prese pubblicamente quest' impegno durante un incontro organizzato dai Papaboys, ma non essendo a tutt’oggi mantenuta la promessa, il Popolo delle Liberta’ si impegna al fine di presentare anche all’Amministrazione comunale, un progetto di intitolare una strada o una piazza in ricordo dell’indimenticato Papa Wojtyla.
No, Sig. Aubert, i non credenti non sentono la necessità dell'ennesima genuflessione clericale.
RispondiEliminaF. S.
Ringrazio moltissimo il Sig. Anonimo che parlando al plurale si sente "custode unico" del pensiero dei non credenti, e che probabilmente...ci crede pure.
RispondiEliminaIo non credo che intitolare una strada a Giovanni Paolo II sia una genuflessione clericale, credo che lo siano ben altre cose che ogni tanto succedono, lo dico da credente che desidera , se riesce, di portare avanti la fede non con la costrizione, ma con un'eventuale sensibilizzazione. Maria Golini
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